Prepararsi ad una partenza vuol dire avere dei progetti, vuol dire immaginare quello che si farà, come lo si farà e certamente perché.
Io conosco più il perché che il resto. Almeno così mi sembra. Fin dall’inizio ho capito che non avrei potuto fare diversamente, che non avrei mai potuto far finta che non fosse accaduto. Ecco perché, a qualunque costo, andrò. In quello spazio sconfinato, sconosciuto, imprevedibile che è questo domani che si avvicina.
Il sonno mi si nasconde intanto che il tempo si avvicina – e poi compare quando non lo cerco. La solitudine di queste ore non è vera, un’illusione negata da un computer acceso, da un occhio che osserva gli altri farsi spazio nella giungla di un’agorà virtuale dove tutti sono insieme a nessuno.
Presto sarò lontana da questa folla, affannandomi prima e poi navigando placida nei miei pensieri rallentati e dolci.
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