“Sembrano versi composti per te…” Me lo scrive un amico. Un amico che da anni dice cose senza dirle, e oggi ha affidato ai versi di Nazim Hikmet il saluto più inaspettato.
L’accompagno con una foto “passionale e un po’ selvaggia”- come lui stesso mi ha suggerito. Una foto, scattata in Uganda, che amo particolarmente. L’amo, perché è il frutto di un attimo profondo e fuggevole.
Amo in te l’avventura della nave che va verso il polo
amo in te l’audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l’impossibile.
Entro nei tuoi occhi come in un bosco pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore per mordere nella tua carne.
Amo in te l’impossibile ma non la disperazione.
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