diario di un'italiana in ghana

Letto in bamboo, parte seconda (o terza)

La capanna grande per gli ospiti è finita. È quindi arrivato il momento di metterci i letti… è quindi arrivato il momento per una nuova avventura, perché qui nulla – ma proprio nulla – è facile e scontato. E come arriverai al risultato non è mai prevedibile.

Memori dell’esperienza ad Accra avevamo deciso di affidare il lavoro – un letto in bamboo – a un ragazzo che abita a Keta e che in passato ha lavorato, pare, con una piccola impresa italiana. Per avviare un lavoro ti chiedono una parte dei soldi, e questo ormai lo so. Cinquanta Ghana cedi mi è sembrata una cifra giusta. Peccato che – come volevasi dimostrare – il ragazzo si è mangiato tutti i soldi e quindi dopo aver preparato la struttura del letto (per la quale aveva già il materiale) non poteva andare avanti. È cominciata dunque la richiesta di altri soldi – sostenuta da tutti i suoi vicini e anche dall’assembly man. Il lavoro lo avrebbe finito sicuramente, solo che non sapeva come comprare il materiale… questo dicevano un po’ tutti. Yaw è andato lì, ha montato il semi-letto su un taxi e lo ha portato a casa.

Ma di un letto (intero) per la nuova capanna continuavamo ad aver bisogno. Abbiamo dunque telefonato a chi ci aveva fatto il primissimo lavoro, il nostro letto. La cifra chiesta è stata tre volte il primo acquisto! Bocciato anche questo, restava Accra. Ma, ci credete? Nessuno di questi falegnami specializzati nella lavorazione del bamboo in Cantonment, ne aveva uno già pronto. Ovviamente abbiamo dovuto ordinarlo…

In Ghana non troverete mai qualcuno che vi dirà che non può fare il lavoro che gli chiedete e, soprattutto, entro il tempo che voi stabilite. Quindi: il pomeriggio il letto non era ancora pronto, la sera non era ancora pronto, il mattino non era ancora pronto… Stavolta la motivazione era che hanno tagliato la luce per tutta la serata e la notte. La mattina in cui siamo andati a ritirare il letto – e abbiamo affittato un tro-tro per portarlo ad Aflasco – abbiamo aspettato cinque lunghe ore – naturalmente all’aperto e al caldo – che il lavoro venisse concluso. Almeno il risultato e la cifra ci hanno soddisfatto. Adesso, superato quest’altro stress, al prossimo letto non voglio proprio pensarci. Buonanotte.

Nelle foto, fasi della lavorazione del letto e trasporto sul tro-tro.

letto lavorazione

Copia di letto lavorazione 2Copia di letto sul trotro

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