Ieri insegnavo ai bambini cose e aggettivi e i loro contrari, aiutata dalle immagini di un libro. In una delle pagine c’erano disegnati un ragazzo e una ragazza, boy e girl, in un’altra un elefantino happy con un palloncino colorato e un elefantino sad con il palloncino scoppiato. Ho chiesto a uno dei bimbi, Collins: “Sei un ragazzino felice o triste?”. “Sono un ragazzino felice”. “Perché?”. “Perché mangio tutti i giorni”. Ho chiesto a Benedicta: “Sei una ragazzina felice o triste?”. “Sono una ragazzina felice”. “Perché?”. “Perché quando ho fame mia mamma mi da’ da mangiare”.
E noi perché ci diciamo felici? (Se ci diciamo felici…)
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Ieri Angela non è venuta. Mi hanno detto che era malata. Quando sono andati via, ho dato a Collins, uno dei ragazzini più svelti, e Silvanus, fratello di Angela, una caramella per portargliela. Ho insistito molto che non dovevano assolutamente mangiarla per strada. Oggi sono andata sulla spiaggia e ho visto Angela che prendeva l’acqua dal pozzo. Le ho chiesto se aveva ricevuto la caramella. Mi ha detto no. Allora ho chiesto a Collins (che oggi nuotava beato con gli amici) e mi ha detto che l’ha data alla madre di Angela… Insomma la caramella la mamma se l’è mangiata. E la bimba è rimasta senza. Così vanno le cose, quaggiù. Per me, un’altra lezione. Comunque i bimbi mangiano sempre in casa con me. Non gliene do cibo da portare via. Mai.
Nelle foto Angela che raccoglie l’acqua dal pozzo per la famiglia.
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