Concussione e corruzione come modelli acquisiti e accettati. Qui in Ghana funziona così. Una delle categorie più corrotte e corruttibili è la polizia (tralasciamo per il momento gli uffici per l’immigrazione). Il problema è che è tutto normale, e lo è anche per i cosiddetti espatriati. Sarebbe assurdo in un Paese occidentale leggere consigli e commenti su quanto pagare, come evitare che si esageri nella richiesta, in che modo interagire con la polizia quando ti ferma – quando sei in macchina – per controlli. Qui no, le community online e i gruppi su facebook sono pieni di questo. Bribe self help, lo voglio chiamare.
La polizia prende mazzette da tutti qui, dagli autisti dei tro tro a quelli dei taxi, ma un bianco alla guida del suo Pajero o similari è una pacchia. Pagare è normale, qualcuno – poliziotto o bianco fermato – diventa aggressivo, ma perlopiù la prassi è così consolidata che non ha senso discutere e si preferisce non perdere tempo. C’è chi addirittura giustifica questo atteggiamento: cercano di arrotondare lo stipendio… Ci pensate se tutta la polizia e i vigili urbani del mondo volessero arrotondare il salario così? Ma che razza di scusante è questa. Lo stipendio dovrebbe essere un problema dello Stato, di un Governo che invece sta a guardare e ogni tanto si diletta in proclami pubblici contro la corruzione. La sua ipocrisia è stucchevole, così come l’odio malcelato per i bianchi. O se non odio l’idea profonda che gli obruni sono gente da sfruttare. Tanto loro i soldi ce li hanno.
La verità è che ognuno paga il suo fio, in questo mondo che trova sempre il modo di considerare un altro essere umano inferiore, stupido o un semplice un oggetto. Pagano gli immigrati che cercano un futuro nuovo e più bello attraversando deserti e mari e pagano i bianchi che cercano anch’essi in Africa occasioni diverse.
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