Ho un gatto munaciello. È bianco con qualche macchia beige. Avvicinarlo è impossibile, vederlo molto difficile. Un giorno si credeva solo ed è per questo che sono riuscita – da lontano – a fotografarlo. Per il resto rimane una presenza silenziosa e misteriosa, come solo i gatti sanno essere. Qui in Ghana ancora di più. La paura dell’uomo è atavica, è nel loro DNA. Sfuggire a questo essere crudele e famelico è il loro imperativo. I gatti qui si mangiano e si trattano come animali. Indifferenza quando va bene, calci se va male. E poi una caccia selvatica ed elementare.
Ma i gatti, si sa, la sanno lunga e questi umani li prendono per quel che sono… stupidi esseri inferiori? Sì, qualche volta l’uomo sa dimostrarsi uno stupido essere inferiore.
Al mio gatto munaciello (chi è di Napoli sa chi è un munaciello) ho cominciato a dar da mangiare. In realtà non credo che abbia bisogno di me. È un gatto scaltro e più di una volta mi è capitato di sentire le donne urlare perché il loro pesce era scomparso. Ah se prendo quel gatto… Ma lui non è mica stupido.
Al mio gatto munaciello la sera lascio acqua fresca e croccantini. La mattina controllo. Qualche volta la ciotola è vuota, qualche altra con i resti dei croccantini. La dimostrazione che non è un gatto opportunista, ma anche la dimostrazione che lui il cibo sa come procurarselo nella sua lotta quotidiana per la sopravvivenza. Mangia i miei croccantini e mi onora, mangia i miei croccantini e crea un legame.
Sarà un caso, ma da quando mi prendo cura del mio munaciello la mia attività sta andando alla grande. Prenotazioni e persone belle che visitano il mio posto speciale. Sarà un caso… Non mi vanto del mio gatto munaciello, lo trovo semplicemente speciale. E mistico, come solo i felini possono esserlo.
Sono sicura che un giorno mi avvicinerà e allora capirò che ci siamo capiti.
In ogni caso è bello occuparsi di qualcuno in silenzio. Fare felici o sentirsi felici non richiede clamore.
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