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Bianca tra neri. Nera tra bianchi. La storia di Sandra

Bianca tra neri. Nera tra bianchi. Non accorgersi della differenza se non quando gli altri la rendono – e te la rendono – visibile. E allora diventi consapevole. E diventi un paria. E ti accorgi che il colore della pelle conta molto di più di chi sei, qual è la tua storia, cosa provi.

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Skin – diretto da Anthony Fabian – è un film straordinario e racconta una storia vera, di una donna reale, Sandra Laing, nata in Sud Africa in pieno regime Apartheid. Sandra è nera, i genitori sono bianchi. Sì è possibile. Qualche stupro alla governante nera nel passato di un antenato? Qualche amore illecito, anzi illegale? (per quei tempi).

Comunque sia, genitori bianchi – che persino appoggiano la politica della segregazione razziale – non sanno di portare “sangue nero” nelle vene. Ma il paradosso più grande non è questo, il paradosso più grande è che Sandra verrà “rischedulata” come nera alla prima occasione e il sostegno e la battaglia legale dei genitori – che l’avevano sempre trattata da bianca, carne della loro carne – si irrigidisce e si ferma quando Sandra si innamora e decide da che parte stare, quale colore riconoscere come proprio.

Così Sandra – che si innamora di un nero – “sceglie” di essere nera, sceglie di lasciare una casa e una vita comoda per una bidonville, sceglie di vivere fino in fondo quello che sente di essere. Confusa a volte, dissociata a volte, molto spesso ferita. E poi lasciata sola. Da una parte e dall’altra. Da chi l’ha messa al mondo e da chi le dice di amarla ma poi le dice “tu sei bianca nella testa“.

Sandra si porta dietro un colore che non comprende, o meglio che gli altri non comprendono. Si porta dietro la difficoltà di appartenenza e l’impossibilità di farsi capire. Si porta dietro le umiliazioni di visite, controlli e test che vorrebbero valutare “fino a che punto” è nera. Si porta dietro il peso di decisioni e timbri apposti da imbecilli che usano schemi darwiniani.

Sandra diventa il colore della sua pelle. Ma poi, all’improvviso, quando anche noi finalmente riusciamo a capire, la sua skin perde ogni nuance.

Perché Sandra è bianca tra neri ed è nera tra bianchi. Può essere un peso, sì, ma anche una conquista.

Perché solo quando ti sveli a te stessa, allora consideri preziosa la tua diversità. E te ne freghi dell’impossibilità di comunicare. E te ne freghi di sistemi e persone che nella tua pelle vorrebbero imprigionarti. Perché bianco e nero finiscono per essere solo due trappole in più in questo mondo bizzarro.

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