Questo blog è soprattutto scambio di esperienze. Ecco perché non posso fare a meno di ricordarne una: di quella volta che ho rischiato la vita per disidratazione.
Ci immaginiamo la morte per disidratazione in chi attraversa deserti, in chi vive in zone dell’Africa particolarmente povere e gravemente oppresse dalla carestia e dalla siccità. E cose del genere. Ma di disidratazione si può morire anche se ci si dimentica di bere o si trascura il vero bisogno del nostro organismo.
Mi è accaduto dopo essere stata in Ghana per un periodo molto lungo. Mesi di caldo intenso, di sforzo, di stress. E di smemoratezza. Dimenticavo di bere. O comunque non bevevo abbastanza, considerato dov’ero, il clima, gli sforzi e lo stress, appunto. Non ho mai bevuto molto in realtà (gran cattiva abitudine), ma quella volta lì ho proprio esagerato.
La mia fortuna è che il crollo è avvenuto in Italia. Dopo pochi giorni dal mio arrivo – in realtà avevo anche addosso un’infezione – una notte mi alzo per andare in bagno e ho perso i sensi. Sono stata in ospedale circa una settimana, sempre con le flebo al braccio.
Una cosa l’ho imparata. L’acqua è sacra e fondamentale per l’esistenza. Non a parole. Il nostro corpo ne vuole tanta, litri e litri ogni giorno. Non è uno scherzo. L’acqua, davvero, è vita.
Pensate a quanta sete hanno l’Africa e la sua gente. Pensateci… Pensate alla mancanza di acqua potabile nelle case, ai rigagnoli sporchi, ai chilometri di strada per andare a prenderla al ruscello o al fiume più vicino. Pensateci…
[Nel video che segue è spiegato assai bene quanto il nostro corpo abbia bisogno d’acqua e cosa succede se non abbiamo modo di dargliene oppure… se lo dimentichiamo.]
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