diario di un'italiana in ghana

Non c’è ombra per nascondersi

Non c’è ombra dove ci si può nascondere quaggiù. Soprattutto per quelli dalla pelle bianca. È una gran bella scoperta. Chi conosci qui – dei bianchi parlo – rischi di conoscerli per davvero.

No, qui non ci si può nascondere. Non so bene perché, ma qui ognuno porta fuori quello che ha dentro. Bene e male, antipatia e simpatia, arroganza e apertura mentale.

Le sovrastrutture nel nostro mondo qui non funzionano – o forse solo per pochi giorni – poi viene fuori quel chi siamo che a casa nostra spesso riusciamo a nascondere. O meglio, a tenere a bada.

Sì. È una gran bella scoperta. Guardare la gente per quel che è, perché qui vien fuori tutto e di tutto. Il nostro paternalismo con la gente del posto, la nostra incapacità di confronto, il nostro arroccarci su posizioni conquistate a suon di supremazia occidentale, la nostra sincerità o ipocrisia. La nostra forza e le nostre debolezze.

Chi viene qui cambia, e mostra sé stesso.

Ho visto sinceri amanti della vita e del prossimo e personaggi furbi e opportunisti da far vomitare. Ho apprezzato la solidarietà e l’indifferenza. Ho avuto a che fare con giovani anime belle in fioritura e persone – donne e uomini – che il concetto di superiorità ce l’hanno marchiato nell’anima. Ho incontrato vecchi bavosi attaccati al sesso di ragazzine (naturalmente nere) e altrettanti anziani ancora colmi di gioia e aspettative. Sì, è stato bello scoprire che non c’è ombra dove ci si può nascondere quaggiù.

Ne vivo di ogni, ne vedo di ogni e penso anche a chi sono IO e cosa di me viene fuori, qui dove non c’è ombra per nascondersi. Così guardando gli altri mi scopro, mi vivo, mi piaccio oppure, qualche volta no.

La via che ho scelto qui in Ghana è una misura di gran valore, una visione che non potrei avere altrove.

Vivo in un luogo dove la stessa vita delle persone è esposta continuamente in una luce accecante. Chi viene da me – nel mio piccolo villaggetto – lo vede, lo vive e, alla fine, si adegua, mostrando sé stessa per quel che è. Abbandona filtri ed educazione, si libera.

Quando ho scelto di vivere qui e di aprire questo luogo anche agli altri non sospettavo questo. Sentivo però che ne sarebbe nato qualcosa di importante, per me e per gli altri. E l’esperienza – ne sono sicura – è appena all’inizio.

Si dice che il tempo insegni e offra la misura delle cose e delle esperienze. Ma non esiste – nell’esperienza umana – un tempo non legato a luoghi e vite. E questo – nonostante tutto – è un luogo privilegiato per vedere, guardare, apprezzare o – anche – deludersi.

Deludersi quel tanto che basta per scoprire chi siamo e come non vorremmo essere. E per inebriarsi della gioia di saper restare integri… Nonostante il cambiamento. Perché anche a te tocca cambiare.

time tells

Foto di Antonella Sinopoli. Spiaggia di Aflasco, particolare.

 

 

 

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