Mal d’Africa. Qualcosa che ti entra nell’anima. Dolore e piacere concreti. Ma anche utopia. Perché tanta dell’Africa che sogniamo, che abbiamo visto e che abbiamo vissuto, va verso l’estinzione. La natura, la fauna, persino il clima.
Questo video, realizzato in tre anni, con l’utilizzo di droni, mi ha fatto ritornare il dolore e il piacere del mal d’Africa. E la rabbia per quello che l’uomo sta provocando a questo continente. Rabbia per quello che potremmo essere, o tornare ad essere, ma che ci ostiniamo a distruggere.
Nella presentazione di questo progetto su Vimeo, si legge questa frase: “The only man I envy is the man who has not yet been to Africa – for he has so much to look forward to.” (L’unico uomo che invidio è quello che non è mai stato in Africa, perché ha così tanto da desiderare – mia traduzione) – Richard Mullin
Temo che i desideri, la passione, l’attesa di molti di coronare un sogno – andare in Africa e ritrovare le radici dell’uomo – rischino di infrangersi se continuiamo così.
Ma se distruggiamo l’Africa avremmo distrutto l’umanità intera.
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