Dal Ghana mi arrivano notizie (e foto) di imbrogli vari in attesa del voto di domani.
Pare che siano stati individuate false schede elettorali, cosa che però è stata smentita. E pare che ci sia una larga fetta di elettorato – soprattutto nelle aree rurali e più disagiate -che voterebbe chiunque in cambio di pochi Cedi. Ed è quanto starebbe avvenendo, secondo la foto in basso. (La seconda foto mostrerebbe pacchi pieni di banconote! …)
Sono cose che sono già successe – a volte dissimulate, altre raccontate con noncuranza. In Ghana è più probabile la compravendita di voti che i brogli elettorali. Anche se nei giorni scorsi partiti e candidati si sono lanciati in accuse reciproche che non vale la pena ricordare qui.
Quello che voglio sottolineare, invece, è una sorta di filosofia del vivere, nota e accettata: tu fai qualcosa per me, io faccio qualcosa per te. E non importa se quel qualcosa sia un vergognoso ricatto e un’elemosina ignobile.
Dove manca cibo, accesso alle cure e futuro, non è facile coltivare e far crescere il senso civico. Purtroppo funziona così.
La povertà continua ad essere funzionale ai potenti – e ad ogni latitudine, non solo in Ghana o in Africa. La povertà serve ed è un bene tenerla lì.
Un povero è manovrabile, fragile, stordito dai bisogni. Si vende per pochi spiccioli. Si compra per pochi spiccioli. Io non riesco a dare torto a chi tende la mano per prendere quel poco e niente. Il torto sta nel chi tiene i popoli in una costante necessità. Necessità che torna utile nei momenti opportuni. Promesse e pochi Ghana Cedi, e il voto è nell’urna.
Domani oltre 15 milioni di elettori sceglieranno in Ghana i loro parlamentari e il nuovo presidente. Il Ghana è uno dei pochi Paesi africani a prevedere il doppio turno. Per essere eletto al primo turno il candidato ha bisogno di ottenere il 50% dei voti più uno. Se nessuno raggiunge questo risultato vanno al ballottaggio i due candidati che hanno ricevuto il maggior numero di voti.
Regole democratiche per un Paese multipartito a partire dagli anni ’90 e che da decenni dà prova di democrazia. Anche se – la vera democrazia – dico che dovrebbe combattere e vincere la povertà. Non usarla.
[PS Le foto non sono mie, mi sono state spedite. Le ho pubblicate perché queste storie in Ghana circolano da tempo e altri racconti mi sono stati fatti – anche in passato – di denaro in cambio del voto]
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