diario di un'italiana in ghana

Hai un brufolo? È colpa degli immigrati

Dobbiamo emigrare all’estero per trovare lavoro? È colpa degli immigrati. La ragazza ti ha lasciato? È colpa degli immigrati. Ti sei svegliato con un brufolo? È colpa degli immigrati anche questo, chiaro.

Il migrante non ha volto, non ha storia, non ha nome. È un’ipotesi (di cosa non si sa), una minaccia, un ronzio costante e fastidioso nella testa.

Il migrante non esiste, in realtà. Il migrante è una colpa, un pretesto, mille pretesti. E mille, milioni di calci in culo che – sfrustrati più che mai – vorremmo dare al mondo e alla nostra vita infelice. Ma ci basterebbe un immigrato, uno soltanto, da prendere a calci.

Pochi si ricordano che tutti quelli che si muovono oggi, o cercano di farlo, sono quelli che se ne stavano per cazzi loro a casa loro. Chessò, America Latina, Medio Oriente, Africa. Poi sono arrivati.  In poche centinaia, migliaia, milioni e hanno detto “questo è tutto mio, tu faresti bene a startene nelle foreste o nelle riserve che ti assegniamo noi”. Oppure: “qui c’è bisogno di una bella guerra, così finalmente usiamo l’investimento fatto negli armamenti”.

Torniamo ai secoli scorsi, sono andati e si sono spaparanzati, questo non dopo aver portato malattie allora sconosciute in quei luoghi: morbillo, vaiolo, malattie veneree etc.etc. Certo, loro a quei tempi si sono beccati la malaria. Poverini. Beh, non tutto è perfetto qui nei luoghi che avete dichiarato vostri.

Ora c’è un’emergenza meningite in Toscana. Colpa degli immigrati, of course. Peccato che gli esperti abbiano detto che il ceppo è totalmente diverso da quello africano. Però, sì, in qualche modo loro devono entrarci. Sennò, di chi è la colpa?

E se fosse vero? Se anche fosse vero, il mondo, cari miei, non sta fermo. E neanche le persone. E le gabbie dorate esistono solo nelle fantasie.

Mélange. Ci piaccia o no è questo il mondo. Miscuglio, compromissione, insieme di cose, colori, storie e situazioni. Per chi si muove e anche per voi statici, che volete semplicemente restarvene a casa vostra liberati dallo straniero.

Pensate piuttosto a quanto voi siete stranieri al mondo.

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