Dove c’è la guerra ci sono soldati. No, in realtà, pensiamoci bene, le guerre o conflitti vari scoppiano laddove ci sono militari, armi e addestramenti.
E che sia possibile fare a meno di armi ed eserciti lo dimostrano vari Paesi , con l’esempio più noto, quello del Costa Rica, disarmato ormai da 63 anni.
L’Africa, invece, ha registrato negli ultimi anni un massiccio incremento di unità statunitensi.
Se nel 2006, solo l’1% delle milizie a stelle e strisce erano dislocate nell’area delle operazioni dell’U.S. Africa Command, nel 2016, sono arrivate al 17.26%. Ho trovato un interessante articolo su The Intercept, secondo cui le operazioni (o le presenze) militari statunitensi, sono distribuite in 33 Stati africani sui 54 che compongono il continente, vale a dire il 60% del territorio africano.
Peccato che, come fa notare l’articolo, molti degli Stati dove le truppe sono dislocate hanno registrato il più alto alto di abusi dei diritti umani. E da parte di chi? Delle forze di sicurezza governative. L’articolo cita, tra gli altri, Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Nigeria.
In Ghana restiamo – per il momento – democratici più che mai. (Poi, sotto sotto, chissà che accordi ci sono…).
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