“My name is…“. E che vuol dire? Sono sicura che vi sarete ritrovati varie volte a confrontarvi con un nome africano e a chiedervi, o a chiedergli/le: che vuol dire?
E avete fatto bene. Perchè ai bambini in Africa non viene dato mai un nome a caso. Un po’ come succedeva con gli Indiani d’America (chissà se è così ancora adesso…): Nuvola Rossa, Toro Seduto, Cavallo Pazzo e via discorrendo…
E se non vogliamo consultare decine e decine di pubblicazioni, ci viene incontro la BBC che ha pubblicato una lista di alcuni nomi “tradizionali” usati in Paesi africani. Compreso, naturalmente, il loro significato.
Nomi legati a particolari eventi manifestatisi al momento della nascita; se il bambino è nato di notte, giorno, pomeriggio o alba; oppure al mood del momento; alla situazione familiare, o anche legato all’ordine di nascita (per quanto riguarda i gemelli) o di giorni, come avviene in Ghana.
A proposito, io sono Ama, nata di sabato. Warning! Un maschio nato di sabato non sarà Amo, ma Kwame. Come Kwame Nkumah.
Spero sappiate leggere l’inglese – mi riferisco all’articolo/lista della BBC – in modo che la prossima volta ci farete una bella figura quando il vostro interlocutore – o interlocutrice – africano, vi dirà: “My name is…“.
Categorie:culture, diario di un'italiana in ghana
Anche in Europa ogni nome ha un senso, è solo che ve lo siete dimenticato! Ah la memoria….sempre invocata in Occidente e poco praticata!
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Caro Felix, lo sappiamo bene che anche in Europa ogni nome ha un senso e un significato. Solo che su questo sito – Ghanaway (e altre storie d’Africa) – si parla d’Africa, appunto. Grazie per leggere 😉
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