Questo diario non può che concludersi con una marea di grazie.
Un mese e mezzo in giro per l’Italia non sarebbe stato possibile per le nostre tasche se non avessi avuto tanti amici e buoni zii e zie pronti ad ospitarci, alcuni mettendoci a disposizione addirittura il proprio letto. 🙂
Non solo, molti ci hanno fatto da guida, ci hanno accompagnato qua e là, ci hanno organizzato passeggiate e feste (in special modo quella a Padova per il nostro compleanno in comune, mio e del “mio” viaggiatore). E ancora, ci hanno pagato cene e fatto regali, ci hanno preparato manicaretti e, soprattutto, hanno fatto sentire a casa Yaw.
Tutta questa accoglienza non era scontata. A me ha dato la misura di quante belle persone mi stanno intorno e mi vogliono bene, a Yaw ha dato – immagino – un senso di famiglia e di amicizia che mai aveva sperimentato nella sua vita, che facile non è stata e non è.
Non citerò nessuno – per questioni di privacy e di delicatezza – ma da Monghidoro a Perugia, da Perugia a Roma, da Roma a Napoli, da Napoli a Caserta, da Caserta a Padova e poi tutte le visite ad altre città e movimenti intermedi, è stato sempre una gioia, una grande rete di legami sinceri.
Vi sono grata per quello che avete fatto per me, ma vi sono grata soprattutto per aver regalato a Yaw credo i giorni più intensi, ricchi e “normali” della sua vita. La normalità dell’amicizia, dell’affetto, dell’incontro tra esseri umani tutti diversi ma con la medesima voglia, necessità e capacità di vivere certe emozioni.
Grazie!
Categorie:diario di un ghanese in Italia
Grazie a voi amici cari. Voglio riportare un pensiero di Franco Riva docente di etica sociale all’università di Milano “…chi ospita davvero diventa ospite di colui che ospita; chi viene accolto accoglie colui che lo accoglie”.
Bello, l’ospitalità vista così, gioca, ribalta i termini, scambia i ruoli.
Un sorriso for you.
Mirca
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