Andiamo con le cattive notizie, o perlomeno preoccupanti.
Se le cose continueranno così entro il 2040 in molte regioni dell’Africa ci sarà un deficit di 50 milioni di posti di lavoro. E il tasso di disoccupazione salirà alle stelle.
Lo dice il Report del Tony Blair Institute for Global Change. Che poi chissà se anche le politiche del periodo Blair abbiano contribuito a quelle che il report definisce “conseguenze catastrofiche“.
Conseguenze di cosa? Dell’economia globale, delle politiche interne ma anche degli investimenti esteri; dei fondi stanziati dalla FMI e dalla Banca Mondiale con i conseguenti piani di restituzione (questo non mi sembra che il Report lo citi), di piani di ‘sviluppo’ di Agenzie, Cooperazione, ONG. E, last but not least, conseguenze della mancanza di visione e di piani logici e seri di crescita da parte di certi Governi africani.
Naturalmente si citano anche casi di Paesi, come Etiopia, Botswana, Lesotho, Mauritius che invece hanno raggiunto tassi notevoli di crescita grazie a piani a lungo termine su settori economici specifici: dal turismo all’agricoltura al settore tessile.
Ci si domanda anche perché alcuni Paesi, invece, come Ghana, Kenya, Liberia, Malawi, Nigeria e Sierra Leone, che hanno un grande potenziale economico e di sviluppo non riescano a trasformare la tendenza e generare una crescita che sia inclusiva per tutti i cittadini.
Cosa fare? La ricerca sostanzialmente dà quattro linee guida:
- La politica è anche economia e deve concentrarsi anche sull’approccio economico delle questioni
- Bisogna capire e sviluppare un approccio strategico per risolvere il sistema mercato
- Stabilire un meccanismo di coordinamento all’interno dei Governi
- Creare un team specifico adatto allo scopo
Questa è la teoria, poi c’è l’applicazione pratica.
In ogni caso leggere il testo aiuterà magari anche gli imprenditori italiani che vogliono investire – o lo stanno già facendo – in Paesi africani.
Quello che – senza retorica – mi viene da aggiungere è: Investire sulle persone genera denaro e sviluppo, non il contrario.

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