musica

‘Sweet mother’, l’inno dimenticato alla maternità

Quanti conoscono “Sweet Mother“? Fu un enorme successo degli anni Settanta (rilasciato nel 1976) che ha venduto tredici milioni di copie solo nel continente africano, più di un bestseller dei Beatles.

A firmare questo hit fu Prince Nico Mbarga, di origini nigeriane e camerunensi e infatti il brano è cantato in pidgin, un mix di inglese con espressioni nigeriane. Il tipico stile musicale highlife dell’Africa occidentale arricchito dallo stile della dance music congolese, il soukous, che poi significa to shake ed è una sorta di rumba che invita in modo irresistibile al movimento. Con la sua band, Rocafil Jazz, Prince Nico entusiasmò milioni di ascoltatori, anche dal vivo grazie ai numerosi tour, soprattutto nei Paesi del West Africa.

La canzone è un inno alla maternità e sicuramente un inno alla propria madre. Prince Nico non dimenticò mai quanto aveva fatto per lui quando era un ragazzo, affrontando le difficoltà in Camerun, la guerra del Biafra in Nigeria, la vedovanza precoce e quindi il peso di portare avanti da sola la famiglia. La morte di Prince Nico fu drammatica, due settimane di coma a seguito di un incidente mentre viaggiava su una moto taxi verso l’aeroporto dove avrebbe preso un volo per gli USA per un tour. Del gruppo era stato il solo ad ottenere il visto. Ma negli States non sarebbe mai arrivato. La madre non sopportò il dolore per la perdita del figlio e morì a seguito della terribile notizia.

Dopo “Sweet mother” Prince Nico Mbarga pubblicò altri 17 album, ma quel brano rimane il segno più importante che ha lasciato. Segno di sentimenti e talento.

sweet mother

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