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Carta d’identità per i rastafariani di Shashamane

Dopo anni di lotta i rastafariani che vivono in Etiopia avranno una carta d’identità come tutti i cittadini. L’annuncio – di qualche giorno fa – è del ministro degli Esteri etiope.

I rastasfariani della comunità di Shashamane avranno quindi accesso scuole per sé e per i propri figli e altri servizi, acquistare proprietà e soprattutto non vivranno più in un limbo, cosa che avevano spesso denunciato.

La storia di questa comunità risale agli anni ’50, quando l’imperatore etiope, Haile Selassie, considerato un messia, mise a disposizione 1.200 ettari di terra nella città di Shashamane, a Sud del Paese, per i discendenti di schiavi africani che desideravano “tornare a casa”.

Alla morte di The Emperor il progetto perse energia e il flusso di persone che accedevano alla comunità diminuì e ora pare siano rimasti a viverci solo in 300. Che rappresentano ancora un modo di vivere totalmente autonomo e originale.

In ogni caso Shashamane – a prescindere da quante persone ci vivano – resta la casa spirituale dei rasta sparsi per il mondo. Simbolo di libertà, di anti-imperialismo, di ritorno alle radici e – per molti – dell’Africa stessa.

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