Ci risiamo. La Corte Penale Internazionale è nuovamente chiamata in causa per un Paese africano dove sarebbero da tempo in atto crimini contro l’umanità.
La questione riguarda il Burundi, e le prove sono contenute in un Report dell’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha chiesto l’intervento della CPI. Vi sono riportati casi di omicidi, torture, stupri compiuti in larga misura dalle forse governative, ma anche da gruppi ribelli. La documentazione si basa su interviste a 500 tra vittime e testimoni.
Il Paese è in uno stato di crescente violenza dal 2015, anno in cui il presidente Pierre Nkurunziza, si è presentato per il terzo mandato e ha vinto le elezioni, boicottate dalle opposizioni. In migliaia, da allora, sono stati costretti a lasciare le proprie case e trovare rifugio sicuro altrove.
Va ricordato che il Burundi un anno fa ha deciso il ritiro dalla Corte Penale Internazionale. Da ottobre, quindi, non dovrebbe essere più sotto la giurisdizione di questo tribunale istituito per giudicare crimini gravi contro i diritti umani, anche quando compiuti da Capi di Stato
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