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Esplosione in Ghana, l’ottava in quattro anni

Il presidente Nana Akufo Addo, dalla sua pagina Facebook, ha assicurato: “Il Governo è deciso, ora più che mai, a fare in modo che un incidente del genere non accada mai più“.

Nana Addo Dankwa Akufo Addo Home

Ai cittadini riesce però difficile credere alle promesse e soprattutto capire perché non si sia fatto qualcosa prima visto che distributori di benzina in Ghana sono così mortalmente insicuri.

In quattro anni si sono verificati otto incidenti analoghi, con decine di morti e centinaia di feriti. Quattro anni di una sequenza ininterrotta di scoppi. Tanto che quei cittadini non coinvolti da questi eventi catastrofici – e evitabili – quasi devono ritenersi fortunati.

In questa grafica, realizzata da Citi 97.3 fm (si parla erroneamente di 3 anni) si contano 8 casi, che danno al Ghana un primato che nessuno si augura. Sei dei casi si sono registrati nella Greater Accra Region, uno a Takoradi – famosa tra l’altro per le piattaforme petrolifere off-shore – e una nella Central Region, a Kasoa.

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Il caso più terribile fu quello del 2015, nell’area di Dansoman, nella capitale Accra. Allora ci furono più di 150 morti e migliaia di feriti. Fu stabilito che a provocare l’incidente fu una perdita di benzina.

In quei giorni aveva piovuto moltissimo e quelli nella zona che erano sopravvissuti agli scoppi furono trascinati da un’inondazione. Ad Accra e in tutto il Paese non solo le stazioni di benzina non rispondono, evidentemente, ai requisiti di sicurezza, ma è inesistente un efficace sistema fognario e di drenaggio.

Nell’incidente di ieri – anch’esso nella capitale – hanno perso la vita 9 persone e circa 140 sono rimaste ferite, ma il numero delle vittime potrebbe salire. Il gestore della struttura ha negato che si sia trattato di una perdita e ha riferito che, a detta di testimoni oculari, l’incidente sarebbe stato causato da un incauto venditore di kebab preparato in strada proprio a ridosso della stazione di servizio.

Che ci sia una buona dose di irresponsabilità di ogni tipo è confermato da un report secondo il quale solo nel 2017 – e quindi ancora incompleto – il 35% dei casi di ustioni trattati al Korle-Bu (uno dei più noti ospedali della capitale) riguardano esplosioni di gas.

In un comunicato stampa pubblicato sul sito della presidenza della Repubblica, il presidente afferma: “Non possiamo permetterci più esplosioni di gas“.

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