Un’ecatombe di ippopotami in un parco nazionale della Namibia. A causarla sarebbe stata la malattia del carbonio, ovvero l’antrace. Ne sono rimasti vittime un centinaio di ippopotami.
Ma non si tratta dell’unico caso. Decessi analoghi si sono verificati recentemente in un parco della Costa d’Avorio e hanno colpito gruppi di scimpanzé. E alcuni anni fa decine di casi hanno riguardato ippopotami e bufali del Queen Elizabeth in Uganda.
Le cause? In realtà solo ipotesi. Secondo alcuni il motivo sarebbe il cannibalismo, vale a dire animali sani si sarebbero cibati delle carcasse di quelli morti a seguito dell’infezione.
Ma è solo una delle spiegazioni degli studiosi secondo i quali la causa potrebbe risiedere, invece, nel sovraffollamento delle aree, compresi i parchi. Ciò determinerebbe una sorta di lotta per la sopravvivenza e per gli spazi e gli animali feriti – e già affetti dalla malattia – farebbero presto a infettare gli altri. Inoltre acque contaminate, siccità e inondazioni hanno gioco facile nel diffondere velocemente la malattia.
L’antrace può essere letale anche per l’uomo, anche se responsabili dei parchi e membri dei governi fanno sapere che nessun caso ha riguardato mai i visitatori dei parchi.
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