Anche una canzone può essere importante per far ricordare un luogo, pensare ad eventi, storie, drammi.
Quella che vi propongo oggi è “163 För Evigt” (“163 Forever”). È stata, evidentemente, pensata prima dei tragici attentati in Somalia, quel giorno che qualcuno ha poi definito “l’11 settembre della Somalia“. 14 ottobre, due camion bomba, oltre 300 morti, centinaia di feriti.
È stata pensata prima, e ora diventa un simbolo.
Lei è Cherrie, grande mix di “razze”, nazionalità ed esperienze. Nata in Norvegia da genitori somali (furono tra i primi immigrati in Nord Europa), cresciuta in Finlandia e adesso residente in Svezia.
Nonostante il brano sia cantato in lingua svedese – non conosciuta da molti – il brano ha avuto subito successo. Un successo legato al trascinante ritmo rap ma anche a quella bandiera che campeggia – e che urla silenziosa – nel video.
A scandire bene è invece Cherrie nella prima strofa, la sua Mogadishu.
Il brano – ha spiegato lei stessa – è un messaggio di speranza per i giovani che lottano ogni giorno per emergere.
“If I succeed, then you know we all can” canta Cherrie. “Se ce l’ho fatta io allora tutti possiamo“.
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