Se fossi a Dakar, oggi sarei sicuramente a seguire gli eventi di Les Ateliers de la pensée, uno spazio aperto sull’Africa, i suoi mutamenti e, soprattutto, i suoi intellettuali e le sue riflessioni filosofiche ma anche di attuazioni concrete.
Per il secondo anno consecutivo – #2 – la capitale senegalese ospita uno degli eventi culturali e sociali più ricco e interessante, non solo dell’intero continente, ma a livello mondiale. Per capire, interrogarsi, sciogliere nodi e falsi concetti sull’Africa e gli africani.
Il tema portante di quest’anno è Il pensiero in movimento articolato attraverso le tematiche – una ventina – delle varie sezioni.
Questi alcuni dei temi che verranno affrontati: i fini dell’economia, della politica dell’essere umano nell’era dell’antropocene (quella attuale), l’analisi delle scritture e delle arti plastiche, ma anche i confini delle decolonizzazioni e la circolazione dei saperi, le trasformazioni dei rapporti di genere e della sessualità, la situazione dei confini, delle infrastrutture psichiche, le forme urbane e le politiche del bisogno.
A tenere le fila di questo immancabile appuntamento sono Achille Mbembe e Felwine Sarr. Dell’uno ho appena letto “Critique de la raison négre”, dell’altro “Afrotopia”. Pienezza di contenuti, libertà e originalità di racconto, rottura del pensiero dominante: questo ci ho trovato.
Peccato non essere a Dakar. Per chi può, dall’1 al 4 novembre, per riempirsi di pensieri sulla Condition Planétaire et Politique du Vivant.
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