Lo Yemen, da qualche anno ormai, non è un Paese sicuro. a causa di un conflitto civile cominciato nel 2015 e che ancora non si avvia a soluzione. In una situazione in cui non c’è regola (come ormai in tutte le guerre) e non c’è controllo, la condizione degli immigrati è tra le più disperate.
Dopo una serie di indagini l’Agenzia dei rifugiati (UNHCR) ha diffuso una dichiarazione ufficiale in cui accusa il governo yemenita di perpetrare abusi di ogni genere sui migranti e richiedenti asilo provenienti dal Corno d’Africa. Si parla di torture, deportazioni, stupri e persino esecuzioni sommarie.
Questo avverrebbe in particolare in un centro di detenzione nella città portuale di Aden. Il centro sarebbe ufficialmente sotto gestione dello Stato yemenita ma – dicono i responsabili dell’Organizzazione dei diritti umani – di fatto è gestito da personale facente capo agli Emirati Arabi Uniti, una delle componenti più considerevoli della coalizione che prende parte al conflitto.
Il governo yemenita avrebbe risposto ai rilievi dell’organismo dell’ONU dicendo che il centro sta per essere smantellato e le persone che vi si trovano sono in via di trasferimento.
Quelle raccolte da HRW sono testimonianze terribili e disparate. Abusi di ogni tipo. Gli immigrati dal Corno d’Africa hanno spesso usato la rotta dello Yemen – e sperano di farlo ancora nonostante la guerra in corso – per arrivare in Arabia Saudita o negli altri ricchi Stati del Golfo per cercare un lavoro.
Ma evidentemente finiscono per passare dalla condizione difficile dei loro Paesi ad una condizione ancora peggiore. Solo lo scorso anno dal Corno d’Africa sono arrivate in Yemen 87.000 persone.
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