Ci sono anche due donne sudafricane quest’anno tra i vincitori del Golden Environmental Prize, premio riservato a chi si batte per la salvaguardia dell’ambiente, gli “eroi ambientali” e gli “attivisti della società civile”.
Si tratta di Makoma Lekalakala e Liz McDaid che hanno condotto una battaglia legale durata cinque anni contro il progetto del Governo sudafricano in collaborazione con la Russia, di costruire delle centrali nucleari nel Paese. Cifra stimata 76 miliardi di dollari.
L’ex presidente sudafricano Jacob Zuma nel 2014 aveva raggiunto un accordo con il leader russo Vladimir Putin. Stati Uniti e Corea del Sud avevano già firmato, negli anni precedenti, accordi di cooperazione per partecipare al progetto.
Lo scorso anno però un’Alta Corte ha stabilito che il piano era illegale e incostituzionale, dando in sostanza ragione alle due attiviste che affermavano che, oltretutto, tutto era stato deciso senza la consultazione con il Parlamento.
Anche l’allora ministro delle Finanze Nhlanhla Nene, aveva insistito sul fatto che il Sudafrica non poteva realizzare il progetto. Il ministro fu poi rimosso dal suo incarico dal presidente Zuma pare per il suo rifiuto di apporre un timbro all’accordo. Del resto gli stessi partiti di opposizione ritenevano che il piano avrebbe avvantaggiato esclusivamente il presidente e il suo entourage.
Lekalakala e McDaid, hanno entrambe avuto un forte ruolo nella lotta contro l’apartheid e si sono sempre battute per i diritti umani.
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Ognuno di noi ha dentro di sé lo spirito della giustizia. Risvegliamo quello spirito e alziamoci contro coloro che distruggono il nostro ambiente e impoveriscono le nostre vite, solo per riempire il proprio portafoglio – Makoma Lekalakala e Liz McDaid
Gli altri vincitori del premio di quest’anno provengono da Colombia, Francia, Filippine, Vietnam e Stati Uniti.
Qui maggiori informazioni e le biografie delle due attiviste ambientali.
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