La Repubblica Democratica del Congo non è proprio un Paese tranquillo, e da molti anni. a causa di un lungo e violento conflitto che sta erodendo a poco a poco ogni tipo di diritto.
Un conflitto che ha reso la popolazione vulnerabile e disperata. A farne le spese è la vita dei civili, ma anche – appunto – diritti fondamentali come la libertà di stampa e di espressione.
Quest’anno il Paese risulta al 154° posto del World Press Freedom Index preparato da Reporters Without Borders che sintetizza così la situazione:
La RDC vive una profonda crisi politica e di sicurezza che ha avuto un impatto terribile sulla libertà di stampa. Minacce, attacchi alla persona, rapimenti, arresti e casi di detenzione prolungata contro i giornalisti non vengono quasi mai investigati. Sotto la presidenza di Joseph Kabila, aggrappato al potere dal 2006, almeno 11 giornalisti sono stati assassinati. Nel corso delle ultime proteste anti-Kabila, i giornalisti sono stati sistematicamente presi di mira dai servizi di sicurezza, che agiscono in totale impunità. Le stazioni radio che intervistano gli oppositori del governo sono spesso chiuse o saccheggiate. Le autorità spesso disconnettono Internet o bloccano l’accesso ai social network. Di recente hanno anche preso di mira i media internazionali, bloccandone le trasmissioni. L’uso della violenza è ora così diffuso che i giornalisti saranno probabilmente in grave pericolo nella corsa alle elezioni presidenziali più volte rimandate e ora previste per dicembre 2018.
In questo clima sconfortante e di paura assume un grande significato la consegna del premio Freedom of Expression Awards 2018 a una realtà di informazione congolese.
Si tratta di Habari RDC, un blog collettivo – lanciato nel 2016 – dove scrivono circa 100 tra giornalisti, blogger, attivisti web, che inviano articoli dalle diverse province.
Scopo dell’iniziativa è far nascere ed alzare il grado di consapevolezza su quanto accade nel Paese.
Crediamo che le nostre storie, rivelino esse cose positive o negative del nostro Paese e anche di noi, contribuiscano a renderci migliori, noi giovani – Così si legge nel Chi Siamo del sito

La redazione di Habari
I ragazzi che ne fanno parte – che oltre a essere blogger sono studenti, insegnanti, agronomi, medici, politici… – non si limitano a scrivere ma organizzano sul territorio conferenze, incontri, dibattiti.
Il sito/blog è diviso in sezioni: politica, economia, società, cultura. Proprio come la redazione di un giornale e ce n’è anche una dedicata alla satira politica attraverso il disegno.
Ricevere questo premio mette ancor di più in evidenza – non solo all’estero, ma appunto nel loro Paese – la loro attività che è insieme giornalistica e di protesta.
Categorie:africa news, culture