Ogni anno l’Africa perde 50 miliardi di dollari. Lo ha detto Ebrima Fall direttore dell’African Development Bank (AfDB) Nigeria, durante un convegno svoltosi ad Abuja dal titolo “Rafforzare il ruolo del Parlamento nella lotta contro i flussi finanziari illeciti dall’Africa (IFF)”.
La perdita così notevole di denaro è dovuta a vari fattori: abbandono di attività commerciali, corruzione dei leader africani e contrabbando di risorse naturali da parte delle società occidentali.
Se i flussi finanziari illeciti non verranno fermati, potrebbero portare a grosse crisi economiche e povertà diffusa nel continente, quest’ultima in realtà già ampiamente visibile.
L’enorme perdita di denaro subita dal continente non è comunque una novità. Per esempio, un rapporto pubblicato dall’Organizzazione per lo sviluppo economico (OCSE) nel febbraio di quest’anno ha rivelato che i flussi illeciti in Africa superano gli aiuti pubblici allo sviluppo.
Gli aiuti allo sviluppo nel 2016 erano stati pari a 20 miliardi di dollari, meno della metà di ciò che lascia illegalmente il continente ogni anno.
I proventi del saccheggio illecito delle risorse dell’Africa sono immagazzinati nei paradisi fiscali di solito fuori dal continente e nelle banche svizzere. Tale trasferimento di ricchezza riguarda sia le grandi multinazionali e corporation occidentali, sia funzionari e politici africani corrotti.
Ciò suggerisce che probabilmente il continente non avrebbe bisogno di aiuti dall’estero se riuscisse a fermare questa emorragia di denaro.
Secondo gli analisti se questi flussi finanziari illeciti fossero fermati i governi africani potrebbero raggiungere più velocemente i propri obiettivi di sviluppo e raggiungere inoltre entro il 2030 gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati delle Nazioni Unite.
Tutto il problema risiede nella sete di denaro e nella corruzione. Non dimentichiamo che le rivelazioni dei Panama Papers e Paradise Papers, straordinari lavori di investigazione condotti da giornalisti di tutto il mondo, hanno evidenziato in che misura i paradisi fiscali danneggino l’Africa e le sue popolazioni.

In questo schema, che riguarda uno studio che fa riferimento allo stato finanziario del continente nel 2014, la situazione sembra ancora più grave di quella denunciata oggi che forse, vista la provenienza – un Paese ampiamente corrotto e coinvolto negli illeciti – è sottostimata.
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