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Chiude il Parco Virunga, saltano fuori documenti che autorizzano “esplorazioni” per il petrolio

Il più vecchio parco nazionale dell’Africa – fondato nel 1925 dagli imperialisti Belgi – chiuderà i battenti, almeno fino al 2019.

Si tratta del Parco del Virunga nella Repubblica Demcratica del Congo (Nord Kivu) che, sorattutto negli ultimi anni, è stato preso di mira non solo dai bracconieri ma anche da milizie armate. Gli ultimi, gravi episodi: un nuovo assalto ai rangers che controllano la zona e il rapimento di alcuni turisti britannici (poi rilasciati). Solo negli ultimi 10 mesi sono stati uccisi almeno 12 rangers.

Il Virunga – che copre un’area di quasi 8.000 chilometri quadrati – oltre che per la meravigliosa e ricca fauna, è noto perché ci vive la più numerosa popolazione di gorilla di montagna, di cui sono rimasti pochi esemplari .

La situazione – hanno detto i responsabili della riserva naturale – è diventata “estremamente difficile” e questioni d sicurezza hanno reso improscrastinabile la decisione di chiudere l’accesso ai visitatori (si spera per breve tempo). Negli ultimi 20 anni sono stati uccisi 180 rangers, ormai considerati degli eroi della conservazione e difesa dell’ambiente.

Il Nord Kivu è una delle zone più instabili e pericolose al mondo con un conflitto, legato allo sfruttamento delle ricchezze del sottosuolo, non solo il coltan, che va avanti ormai dal 2004.

E, a proposito di ricchezze, una spiegazione alle violenze delle milizie armate nel Virunga, violenze che si sono intensificate negli ultimi tempi, c’è. Si chiama petrolio.

Pochi giorni fa l’ONG Global Witness ha reso noto di aver visionato documenti che attestano il progetto di ridefinizione dei confini del Virunga per consentire l’accesso ad agenzie petrolifere e a lavori di “esplorazione” del territorio.

Risulta, inoltre, che nel 2015 una compagnia britannica, la Soco Interntional, ha ottenuto una licenza dal Governo guidato da Joseph Kabila (al potere dal 2001) per operare proprio nel Virunga.

Notizie da brivido per chi ha a cuore la sorte di questo pianeta.

La domanda adesso è: chi arma la mano delle milizie armate che uccidono i rangers e spaventano e allontanano i turisti?

 

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