È lentissimo il processo di reinsediamento dei rifugiati, anche dei pià vulnerabili, tanto che occorreranno almeno 18 anni per poter reinsediare quelli che al momento sono in attesa.
È quanto emerge dal Projected Global Resettlement Needs 2019 rilasciato dall’UNHCR. L’organismo per i rifugiati nel suo report ha sottolineato”l’enorme e crescente divario tra il numero di rifugiati che necessitano di reinsediamento e i posti messi a disposizione dai governi di tutto il mondo“.
Il numero di rifugiati che necessitano di una soluzione in Paesi terzi è cresciuto – si legge in una nota dell’organismo umanitario delle Nazioni Unite – e si prevede raggiungerà 1,4 milioni nel 2019, mentre il numero di posti di reinsediamento a livello mondiale è sceso a soli 75.000 nel 2017.
Abbiamo bisogno che più Paesi aderiscano al piano di reinsediamento – ha detto Filippo Grandi, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati – ricordando che tale approccio è stato deciso dai 193 Stati membri dell’ONU nell’ambto della Dichiarazione di New York per rifugiati e migranti.
Al momento sono 35 i Paesi che partecipano al programma di reinsediamento dell’UNHCR. I rifugiati “coprono” 36 nazionalità, quelli provenienti dalla Siria e dalla Repubblica Democratica del Congo hanno costituito due terzi del bisogno di reinsediamento nel 2017.
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