Sono molti i leader africani che usano Twitter. Comunicano con i cittadini, con gli elettori, trasmettono notizie e fanno persino campagna elettorale.
Ma chi sono i leader più seguiti su questo social? Ce lo dice una recente inchiesta di Twiplomacy che studia come i capi di Stato, di Governo e i politici usano i social. La presenza in rete riguarda il 97% dei 193 Stati presenti all’ONU.
Sono solo i Governi di sei Paesi: Laos, Mauritania, Nicaragua, Corea del Nord, Swaziland e Turkmenistan che non hanno una presenza ufficiale sulla piattaforma.
Lo studio di BCW su Twiplomacy 2018 ha identificato 951 account Twitter – 372 personali e 579 account istituzionali – di capi di Stato e di Governo e di ministri degli Esteri di 187 Paesi. Facebook è la seconda rete più popolare tra i leader governativi che su questa piattaforma hanno il pubblico più numeroso.
Instagram è diventato il terzo social network più popolare per i Governi e l’81% di tutti gli stati membri delle Nazioni Unite ha creato un account. Innegabilmente, Donald Trump ha avuto il maggiore impatto su Twitter da quando è entrato in carica. Con @realDonaldTrump è il leader mondiale più seguito con oltre 52 milioni di follower. Purtropo ha cambiato anche il modo di twittare, fatto di insulti e minacce. Ma ad avere la migliore interazione con i followers non è Trump bensì il re dell’Arabia Saudita, @KingSalman. (Per un approfondimnto rinmandiamo allo studio pubblicato sul sito di Twiplomacy)
Pr quanto riguarda i leader africani, il più seguito è Uhuru Knyatta, @UKenyatta, prsidente del Kenya, oltre 3 milioni di followers. Seguito dal presidente del Rwanda, @PaulKagame e da quello della Nigeria, @MBuhari.
Spesso i leader africani preferiscono twittare nella loro lingua madre (non quella ufficiale degli ex colonizzatori).
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