La pratica dell’escissione è vietata e penalizzata in Burkina Faso dal 1986, ma la lege non basta per fermare questa pratica barbarica e dannosa – spesso letale – per le bambine (e future donne).
Una cinquantina di bambine di età compresa tra i 4 e i 5 anni sono state ricoverate in ospedale nei giorni scorsi a causa delle complicanze derivate dalla pratica a cui erano state sottoposte. Tutti i casi, secondo report locali, si sarebbero verificato a Kaya, 100 chilometri a Nord della capitale Ouagadougou.
Alcuni dei casi in cura ai medici risultano assai gravi. Alle bambine sono state asportate la clitoride e le piccole labbra creando delle infezioniche possono essere anche mortali.
Le persone che hanno compiuto l’escissione – e i genitori delle bambine – sono stati identificati e arrestati, ma – come in passato – questo non fermerà la pratica. Le pene detentive vanno da sei mesi a re anni e una multa che va dai 150.000 ai ai 900.000 franchi.
Il Burkina non è il solo Paese africano dove le mutilazioni genitali femmnili vengono ancora esercitati. La Somalia ha la più alta percentaule di donne che l’hanno subita (98%), c’è poi la Guinea (97%), il Djibuti (93%), ma anche la Nigeria e il Gambia.
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