La narrativa sull’Africa emergente si scontra con i numeri. L’ultimo Report sulla competitività globale – 670 pagine di analisi dello stato dell’economia mondiale, stilato dal World Economic Forum – disegna una situazione ancora in affanno per quel che riguarda il continente africano.
Perchè se l’osservazione dall’interno mostra una crescita economica e cambiamenti nella società, la comparazione a livello mondiale dà ivence una prospettiva ancora in chiroscruo per l’Africa.
Solo le Mauritius e il Sud Africa hanno delle buone performace, mentre delle 20 nazioni con maggiori criticità 17 sono africane. Se il punteggio medio per le altre nazioni è 60, la media di quelle sub-sahariane è 45.2. I risultati sono analizzati sulla base di 12 categorie, tra queste un ambiente favorevole allo sviluppo, i mercati, il capitale umano, le tecnologie, le innovazioni.
I primi dieci Paesi africani con il maggiori punteggio sono,, dopo le Mauritius e il Sud Africa, le Seychelles, Marocco, Tunisia, Botswana. E poi Algeria, Kenya, Egitto e Namibia. Agli estremi, invece, Burundi, Angola, Chad.
Tra le ragioni della mancata crescita, sempre le stesse: carenza di infrastrutture, carenza nei collegamenti, difficoltà di accesso a Intenet e alti costi di collegamento. Naturalmente fanno la loro parte le lacune nel sistema sanitario e del welfare.
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