Tassa sull’alcool e sui soft drinks per finanziare i programmi di trattamento per le persone affette da HIV, per finanziare il programma Aids Trust Fund e ridurre la dipendenza da aiuti stranieri e delle ONG.
L’Uganda ha deciso di mettere in atto quindi una formula già anticipata nel 2014 con la creazione dell’HIV prevention and control Act. Con una tassazione del 2% si prevede – afferma il Governo ugandese – di generare oltre 4 milioni di dollari annui.
In Uganda, dove HIV e AIDS sono ancora un forte problema nazionale, secondo dati recenti il 68% dei fondi arriva da donatori esteri, il 20% da persone che hanno contratto loro stesse l’HIV e dalle loro famiglie mentre solo l’11% sono fondi governativi e l’1% dal settore privato.
Secondo alcuni commentatori una tassa del 2% è cosa minima rispetto all’ampiezza del problema, ma sicuramente è un inizio.
Le ultime stime, riferite allo scorso anno, parlano di 1.400.000 persone – tra adulti e bambini – che in Uganda vivono con l’HIV. su una popolazione di circa 43 milioni di individui. La percentuale più alta – riguarda le donne, tra i 15 e i 49 anni.
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