Fonderà un partito politico Kémi Séba.

Séba è un acceso antimperialista, panafricanista, militante anti-bianchi, anti sionista e – in molti lo hanno accusato di esserlo – razzista. Ma, prima di tutto si dichiara afrocentrista.

Il partito di chiamerà Parti Panafricaniste Béninois (PPB), Partito Panafricanista Beninese.

Séba, nelle sue campagne, attività politiche, saggi mette sotto accusa soprattutto la Francofonia e i suoi risultati deleteri nei Paesi africani.

Fu lui a fare un gesto clamoroso, qualche anno fa a Dakar: dare fuoco ad una banconota CFA, franco Cefa, su una pubblica piazza per protestare contro l’assoggettamento monetario dei Paesi francofoni.

Il partito in questione sarà in realtà il risultato di una trasformazione, sarà l’ONG  URGENCES Panafricanistes ( URPANAF) a trasformarsi in partito. L’annuncio è stato fatto dallo stesso Séba mel corso di un incontro pubblico al campus universitario Calavi-Abomey, in Benin. Centinaia e centinaia i giovani presenti al raduno.

La presenza di un partito di questo genere, fortemente panafricanista e antimperialista arriva in un momento molto importante per l’Africa. Quest’anno sono in programma una ventina di elezioni, tra presidenziali, legislative e amministrative, inoltre da tempo è in atto la discussione sulla creazione di una moneta unica – si chiamerà ECO – per tutta la zona ECOWAS (Africa occidentale, Paesi francofoni compresi).

Già lo scorso anno, come esempio concreto delle battaglie portate avanti da lui e il suo folto gruppo, Séma aveva organizzato a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, il Tribunale Popolare Civile contro la Françafrique. L’obiettivo era quello di proporre uno spazio in cui chiunque potesse esprimere e denunciare le conseguenze nefaste del sistema neo coloniale.

Altri appuntamenti del Tribunale Popolare Civico cono previsti nelle Antille e in altri Paesi africani.

Insomma il Panafricanismo, che alcuni intellettuali vorrebbero superato, torna fortemente sulla scena.