È morto, all’età di 66 anni, Oliver Mtukudzi icona della musica afro-jazz.
“Tuku“, così era da tutti conosciuto, era nato in un ghetto di Harare, capitale dello Zimbabwe e non aveva mai lasciato il suo Paese per vivere altrove. Ma aveva viaggiato in tutti i continenti per concerti, incontri culturali, festival.
Tuku non fu solo un grande musicista, ma imprenditore, filantropo, attivista dei diritti umani e ambasciatore dell’Unicef per le regioni dell’Africa del Sud.
Sono 67 gli album al suo attivo, (l’ultimo uscito appena un anno fa) tutti un grande successo. Quando cantava usava sia la lingua più parlata nel suo Paese, Shona, sia il Ndebele che l’inglese.
nella sua musica mixava elementi di diverse tradizioni musicali. Questo aveva fatto nascere un nuovo, personale stile, che venne denominato Tuku Music.
Un paio di anni fa è uscito un libro Oliver Mtukudzi, Living Tuku Music in Zimbabwe, che offre uno sguardo affascinante su uno dei musicisti africani più interessanti di questa epoca, osservandone l’aspetto umano, artistico e anche di persona coinvolta profondamente nelle questioni del suo tempo e del suo Paese.
Quella che segue è una meravigliosa performance dal vivo di qualche anno fa, inframmezzata da brevi interviste.
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