Troppi mercenari – “un’ondata” – impegnati nei vari conflitti nel continente africano.
Ad affermarlo è stato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nel corso di un incontro nella Guinea Equatoriale.
Secondo il segretario ONU tali mercenari non solo combattono nelle varie guerre e guerriglie in corso e sfruttano illegalmente le risorse naturali “ma stanno alimentando criminalità organizzata transnazionale, terrorismo ed estremismo violento“. E sono anche impegnati in attività di spionaggio.
In particolare Guterres si è concentrato sulle attività mercenarie nel Sahel, Costa d’Avorio, Repubblica Centrafricana, Camerun e Guinea Equatoriale e ha chiesto un sostegno molto più ampio per il rispetto delle convenzioni regionali e internazionali e l’aggiornamento di patti già esistenti. Ha inoltre chiesto maggiori sforzi per impedire che specialmente i giovani vengano reclutati come mercenari.
Guterres ha promesso che l’Ufficio regionale delle Nazioni Unite per l’Africa centrale e il Centro regionale delle Nazioni Unite per la pace e il disarmo in Africa continueranno a portare avanti il programma “Silencing the guns by 2020” (Mettere a tacere le armi entro il 2020) . Obiettivo ambizioso e che sembra fuori portata visto la situazione in molti Paesi dell’Africa sub-sahariana.
L’uso dei mercenari- ha fatto notare il Segretario generale – contribuisce a minare lo stato di diritto, l’instabilità dei Paesi e ad aumentare il numero di persone costrette fuggire le loro case. Senza dimenticare l’aumento delle reti criminali transfrontaliere che possono contare su sofisticate attrezzature militari e di comunicazione.
Insomma, seppure è difficile tracciare una mappatura o affermarne l’esatto numero, a causa della loro “natura oscura, celata“, sicuramente sono visibili i danni che i mercenari fanno ai Paesi e alle comunità.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione internazionale contro il reclutamento, l’uso, il finanziamento e la formazione dei mercenari nel dicembre 1989. La Convenzione è entrata in vigore nell’ottobre 2001, ma solo 35 Paesi ne sono parte.
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