Stereotipi, stereotipi, stereotipi. Spesso negativi.
L’Africa non riesce a scrollarsi di dosso un’immagine che altri hanno creato e voluto per lei. Non perché i problemi non esistano, è chiaro – in Africa come altrove – ma perché la narrativa sul continente continua a ripetersi sempre uguale, attraverso luoghi comuni che ormai tutti conosciamo: corruzione, povertà, guerre civili, safari, natura incontaminata (sic!) etc. etc.
Fatto sta che a generare questi luoghi comuni è stata la letteratura prima e la stampa poi. E si continua così. Lo dimostra, ad esempio, un recente studio pubblicato da The African Narrative – rete globale con sede a Los Angeles, il cui obiettivo è sradicare opinioni errate e stereotipi sull’Africa e gli africani.
La ricerca, effettuata dall’Università della Carolina del Sud, si è basata sulla visione di 700.000 ore di contenuti televisivi trasmessi sulle tv americane e 1,6 milioni di tweet riguardanti gli africani e/o il continente. Ebbene, ne è emerso che l’Africa è rappresentata in modo positivo solo con una stretta percentuale del 14%.
Nelle trasmissioni o nei notiziari americani di parla più spesso d’Europa che di Africa e quando c’è qualche notizia dal continente questa è negativa.
Dalla ricerca emerge anche che solo il 13% delle storie di intrattenimento che citano l’Africa includono un personaggio africano e l’80% dei ruoli è minore. Spesso i loro ruoli sono “iper-sessualizzati”. Quando appaiono personaggi africani, il 46% parla 10 parole o meno.
Solo il 31% dei personaggi africani della TV americana sono donne. Il 44% degli spettacoli televisivi e dei film menziona solo “Africa”, senza riferimento a un particolare Paese.
Inoltre, in un continente di 54 Paesi, solo 5 nazioni attirano la maggior parte dell’attenzione: Egitto, Sudafrica, Kenya, Seychelles e Congo rappresentano quasi la metà (49%) di tutte le menzioni di qualsiasi nazione africana.
Ma le sorprese (!) non sono finite. A questo link si può scaricare l’intero report.
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