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Moongirls, la graphic novel e le eroine che combattono patriarcato e ingiustizie sociali

Bisogna sperare che arrivino lontano le Moongirls. Più lontano di Accra, dove sono nate. Bisogna sperare che si espandino in tutta l’Africa e che viaggino oltre i confini del continente.

Chi sono le Moongirls? Sono 4 supereroi, anzi supersheroes, eroine, che lottano per un’Africa libera dal patriarcato, la corruzione, l’inquinamento, la guerra, il neo-colonialismo, l’omofobia. Sono le protagoniste di una serie in graphic novel che non è certo intrattenimento puro e semplice, e non è nemmeno arte pura e semplice. È lotta. Impegno sociale. Attivismo. Azione.

Le Moongirls vengono dal passato e sono le antiche guardiane di Ma’at, la dea egiziana della verità, la giustizia, l’armonia, l’equilibrio. Riusciranno a riportare il mondo su altri binari?

Il primo capitolo della graphic novel è appena stato pubblicato. Ed è gentilmente in libera diffusione, per concessione degli autori. Siamo nel 2020 nell’era del Plantation Grid dove tutto è controllato dal Consiglio del SeTi.  Una struttura che vive per generare e alimentare ricchezza e potere nell’ottica del sistema capitalistico.

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Il Consiglio ha messo in piedi un sistema patriarcale che si autoalimenta e arricchisce attraverso l’oppressione e l’ingiustizia. Il Consiglio del SeTi decide quindi su tutte le questioni, non solo quelle politche, ma quelle che riguardano la religione, l’economia, persino le arti. La Plantation Grid è allora un luogo fisico, ma anche un concetto filosofico. Un sistema che ipnotizza le sue vittime, tenendole in un perenne stato di schiavitù mentale.

L’obiettivo delle Sheroes è dunque – grazie ai superpoteri – salvare il mondo dalle forze negative e distruttive che lo sovrastano. L’obiettivo è una rivoluzione guidata da una potente visione: un mondo giusto e libero governato dall’amore.

Creatice del progetto (e co-writer) è Nana Akosua Hanson, poeta, studiosa e attivista ghanese.

L’avevamo conosciuta tempo fa e invitata a far parte del progetto AfroWomenPoetry, l’universo femminile nell’Africa che cambia. Una partecipazione che continua a renderci orgogliosi. Francis Y. Brown è il creative director. Qui gli altri artisti.

Il progetto, che va oltre la graphic novel, mira a creare spazi femministi nell’arte e nell’attivismo, a ripensare alla rappresentazione del corpo e della bellezza neri nei comics. Portavi il concetto di Dio, della religione, della spiritualità, dell’occulto.

 

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