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Uganda, la donna che ha osato deridere Museveni pubblica raccolta di poesie dal carcere

No roses from my mouth“. No, non sono parole che assomigliano a rose quelle che escono dalla bocca di Stella Nyanzi, semmai sono spine. Spine che l’hanno portata in carcere. Spine che la tengono inchiodata dietro le sbarre.

Eppure è proprio tra le tristi mura di una prigione che Stella ha scritto il suo ultimo lavoro, una raccolta di poesie. Poesia, che, ancora una volta diventa un mezzo per lottare, per non arrendersi.

Probabilmente la prima donna ad aver pubblicato una raccolta poetica mentre si trova in carcere.

Stella è un eroe“, questo si dice di lei. All’estero, ma anche a casa sua, l’Uganda. Scrittrice, poetessa, femminista, attivista, accademica (ha lavorato alla Makerere University) e, non ultimo, una donna molto irriverente – Stella Nyanzi venne arrestata per aver pubblicato una poesia su Facebook in cui si rivolgeva al presidente/dittatore del suo Paese, Yoweri Museveni.

Per quelle parole – né formali né gentili – è stata arrestata e condannata a diciotto mesi di reclusione. L’accusa: cyber harassment. Dal carcere la popolare attivista non è uscita ancora. Sono uscite invece le sue parole, sotto forma di una raccolta appena publicata, “No roses from my mouth” appunto.

La prima serie di poesie era stata rilasciata il giorno del suo 45° compleanno, 16 giugno 2019, celebrato mentre era in prigione sotto l’hashtag #45Poems4Freedom e rientra nel testo dato alle stampe.

Violare insistentemente le regole del patriarcato, parlare esplicitamente e ironicamente di argomenti tabù – siano essi le natiche, il sesso, la sessualità del presidente – sono tutte cose che le sono costate care. Ma Nyanzi usa la parola per provocare, criticare quello che non può essere criticato, lottare per un Paese libero e democratico.

Il 16 gennaio scorso Stella ha vinto l’Oxfam Novib/PEN International Award for Freedom of Expression.

Alla PEN crediamo fermamente che gli scrittori debbano poter criticare, parodiare e anche deridere chi sta ai massimi livelli del potere. Questo premio riconosce il lavoro svolto per le donne, la società civile e la difesa della libera espressione. Noi continueremo ad amplificare la voce di Stella Nyanzi fino a quando non verrà rilasciata” ha detto Jennifer Clement, presidente di PEN International al momento del riconoscimento del premio alla poetessa ugandese.

 

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