Due persone sono state uccise in Benin in due eventi legati al coronavirus.
Si tratta di un giovane, raggiunto da colpi di arma da fuoco alle spalle, mentre erano in corso proteste di giovani universitari a cui i militari hanno reagito con violenza. L’altro ragazzo è stato invece ucciso da un militare togolese mentre tentava di attraversare il confine, ormai chiuso, per entrare in Togo.
Nel primo caso, il ragazzo colpito a morte faceva parte del gruppo di studenti beninesi che stavano partecipando a una protesta organizzata dalla Federazione nazionale degli studenti del Benin (FNEB).
Una protesta per chiedere la chiusura definitiva delle Università. Gli studenti, infatti, ritengono non sufficienti le decisioni del Governo per limitare il diffondersi della pandemia. Tra queste la creazione di un cordone sanitario intorno ad alcune delle otto città del Paese, la sospensione del trasporto pubblico e l’anticipazione delle vacanze scolastiche, al 30 marzo.
Gli studenti universitari si aspettavano anche la sospensione dei corsi di laurea. Ecco il motivo della manifestazione. I giovani hanno creato un cordone per impedire l’accesso alle aule e agli anfiteatri, ma la polizia è intervenuta duramente per bloccare le proteste – mentre i ragazzi cominciavano a lanciare pietre, come è stato raccontato dagli agenti.
Il ragazzo ucciso mentre tentava di attraversare la frontiera per entrare in Togo viaggiava con un gruppo di persone – anche loro intenzionate ad entrare nel Paese confinante – su una piccola imbarcazione sul fiume Mono. È sulle rive del fiume che la polizia togolese li ha raggiunti e arrestati. Il giovane, condotto come gli altri alla stazione di polizia ha tentato di fuggire dopo aver afferrato la sacca di uno dei militari. Un colpo mortale ha fermato la sua corsa. Il ministro togolese della Sicurezza e della Protezione Civile, Gal Yark Damehame, ha fatto sapere che il poliziotto che ha fatto fuoco è stato arrestato.
In Benin sono cinque, finora, i casi accertati di covid-19
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