Cominciati in Ghana controlli e test covid-19 “porta a porta”.
Sia ad Accra, la capitale che a Kumasi, la città principale del Paese, il servizio sanitario nazionale (Ghana Health Service) ha avviato le operazioni sanitarie andando casa per casa, da tutti coloro che hanno viaggiato e sono tornati del Paese prima che fosse dichiarata la quarantena e chiuse le frontiere.
Le persone interessate sono contattate al telefono e informate dell’arrivo del personale sanitario. Vengono intervistati e gli viene effettuato il tampone. Il test viene poi inviato ai laboratori per essere analizzato. Ad operare sono il Noguchi dell’Università di Legon (Accra) e il KCCR del KNUST (Kwame Nkrumah University of Science and Technology) di Kumasi.
Ad oggi – secondo gli aggiornamenti del Ghana Heath Service – sono stati registrati 195 casi COVID-19, 5 i decessi. La regione Greater Accra ha il maggior numero di casi (174) seguita dalla Northern Region (10), e da quella Ashanti (9). Upper West Regione e Eastern Region hanno ciascuna un caso.
Sono 89 le persone (rientrate dall’estero) in quarantena obbligatoria (10 a Tamale e 79 ad Accra), mentre i casi di sorveglianza “di routine” sono al momento 106, la maggior parte nella capitale.
“Tutti e 5 i decessi – ha specificato la GHS – avevano patologie croniche precedenti all’infezione COVID-19.”
Intanto, sul fronte economico, il Parlamento ha approvato all’unanimità un finanziamento da 35 milioni di dollari per un piano di risposta all’emergenza coronavirus. Si tratta di un accordo tra il Governo e l’International Development Association (IDA) della Banca Mondiale.
Si tratta di una piccola quota rispetto ai 100 milioni di dollari ipotizzati dal presidente Nana Akufo-Addo per fronteggiare la crisi sanitaria ma anche economica che potrebbe investire il Paese, è comunque un primo passo per intraprendere azioni concrete.
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