Almeno 100 minatori d’oro illegali sono nascosti sottoterra dal 27 marzo in miniere abbandonate o in disuso nella provincia di Gauteng in Sudafrica. Non a caso “Gauteng” in lingua sesotho significa “luogo d’oro”. Pare che abbiano deciso di rimanere lì per evitare le reazioni della polizia che pattuglia l’area per imporre il rispetto della quarantena.
A denunciarlo è la Thomson Reuters Foundation.
Gli zama-zama (con questa espressione zulu che vuol dire “cogliere l’occasione” sono noti i minatori illegali) non avevano altra scelta che continuare a lavorare, nonostante il lockdown, setacciando il poco oro rimasto e ora hanno paura di essere arrestati se dovessero tornare in superfice.
TRF ha raccolto testimonianze di avvocati, attivisti e altri minatori illegali che hanno fatto sapere che è difficile anche uscire per trovare del cibo “perché la polizia sta bloccando gli ingressi e temono l’arresto“.
Sono migliaia i sudafricani, ma anche immigrati privi di qualunque documento, che si arrangiano e rischiano la vita nelle miniere illegali a causa dell’impossibilità di trovare altre occupazioni. E questo, ha spesso denunciato lo Stato, a detrimento dell’industria autorizzata e delle casse statali.
Secondo stime del Minerals Council almeno 7 tonnellate d’oro – su una produzione totale nazionale pari a circa 135 tonnellate – viene persa ogni anno a causa dell’estrazione illegale.
Gli zama-zama provengono soprattutto dalle baracche degli slum che circondano Johannesburg e spesso sono accusati di portare violenza e disordini.
Un tempo il più grande produttore di oro, il Sudafrica ora occupa l’ottava posizione per l’estrazione mineraria, a livello globale, che rappresenta circa il 7% del PIL.
Mentre il settore estrattivo regolare ha dovuto adeguarsi alle disposizioni contenute nel decreto di quarantena – per esempio operare a metà delle capacità di estrazione, il settore informale, invece, non si è mai fermato. Dopotutto è dal loro lavoro che dipendono tante bocche da sfamare. La scelta ora è tra essere arrestati o morire di fame.
Un report del 2015 della Commissione per i diritti umani in Sudafrica ha identificato 221 ingressi aperti e pozzi in disuso solo a Gauteng, la più popolosa delle nove province del Paese. Alcuni erano stati chiusi dal Governo, ma pare che i minatori illegali abbiano trovato altri ingressi, alcuni dei quali corrono fino a quattro km di profondità – racconta ancora la Thomson Reuters Foundation.
Luoghi abbandonati e dove ancora possono esserci filoni da sfruttare, ma che sono altamente pericolosi. Il rischio di crollo è costante e gli zama-zama vi operano senza alcun criterio di sicurezza.
La polizia ha fatto sapere che “un crimine è un crimine” e aver violato la quaratena, dicono, lo è. Oltre al fatto di essere lavoratori illegali, .
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