Da metà luglio potrebbero riaprire i confini terrestri dei Paesi dell’Africa occidentale e poi lo spazio aereo da fine luglio. È questa la proposta dei leader dei 15 Paesi dell’Africa occidentale aderenti all’ECOWAS.
La riapertura sarebbe comunque condizionata all’andamento della pandemia e riguardare i Paesi a basso o controllato livello di diffusione del Covid-19.
La nuova proposta è stata presentata a seguito di un summit online tra i ministri degli Esteri e del Commercio dei 15 Paese, che hanno chiesto sforzi coordinati per riaprire il commercio transfrontaliero paralizzato per mesi a causa delle restrizioni messe in campo per frenare la pandemia.
La prima fase consisterà nell’aprire il trasporto aereo e terrestre nazionale (dei singoli Paesi) e dovrebbe essere attuata a cominciare dalle prossime settimane. Cosa che, in realtà, molti Governi della regione avevano già iniziato a fare.
La seconda fase, che prevede l’apertura delle frontiere terrestri, aeree e marittime all’interno della regione ECOWAS, dovrebbe avvenire entro il 15 luglio.
Infine, la terza fase, che prevede l’apertura delle frontiere aeree e terrestri a “Paesi con bassi e controllati livelli di contagio da COVID-19“, dovrebbe avvenire entro il 31 luglio ma – secondo la dichiarazione dei ministri – dipenderà appunto dall’evoluzione della pandemia.
Tali raccomandazioni dei ministri saranno presentate ai capi di Stato dell’ECOWAS in un prossimo vertice ufficiale.
Al momento – secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – nel continente africano sono registrati 271.954, 7.211 i decessi. E se l’OMS continua a dirsi preoccupata dell’espandersi del virus la percentuale di malati (il 5% dei casi globali) e di morti rimane molto bassa rispetto al resto del mondo.
Ipotesi diverse continuano ad essere discusse sulla validità dei numeri ma anche sull’effettiva evidenza che il continente ha arginato al meglio finora il diffondersi del contagio.
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