Si chiama Black Islam Syllabus ed è un progetto il cui obiettivo è fornire a insegnanti, professori, ricercatori, giornalisti e chiunque abbia interesse sul tema, strumenti per saperne di più sull’Islam. Una serie di risorse sui musulmani neri e sulla cultura islamica per promuovere un approccio più inclusivo allo studio dell’Islam.
In realtà un pozzo quasi inesauribile (anche perché si tratta di un progetto aperto a cui chiunque può dare un contributo) fatto di documenti, consigli di lettura, saggi, raggruppati per temi. Donne nere musulmane, Islam nel continente africano, Musica, Attivismo, Sessualià e Genere, Biografie, Arte… molto altro ancora e, naturalmente Libri.
Tra i tanti libri citati e segnalati ne riportiamo cinque che aiutano anche a capire anche le recenti proteste negli USA sorte a seguito dell’uccisione di George Floyd e il ruolo e la presenza dei musulmani in relaziona alle società di appartenenza (non solo quella americana).
Servants of Allah – sottotitolo (Africani musulmani ridotti in schiavitù nelle Americhe) di Sylviane Diouf, storica della diaspora africana. Non mi sembra ne esista uuna traduzione in italiano.
Pubblicato nel 2013, il libro di Sylviane Diouf, illustra in dettaglio come gli schiavi africani nei Caraibi e nelle Americhe abbiano resistito alla supremazia bianca, mantenuto connessioni con altri africani attraverso la diaspora – e, in alcuni casi, il continente africano – e siano stati in grado di trovare modi per praticare la loro religione. Il libro mette in evidenza alcune importanti figure musulmane nere nelle Americhe, tra cui Omar ibn Said e Bilali Mohamed, entrambi scrittori e studiosi islamici la cui eredità intellettuale è ancora sentita oggi.
Il libro, guarda caso, è diventato popolare dopo l’11 settembre, perché mostrava le profonde radici che i musulmani hanno negli Stati Uniti, sfidando dunque le ipotesi che l’Islam fosse straniero e nuovo negli Stati Uniti.
L’autobiografia di Malcom X, questa sì pubblicata in varie ristampe anche in italiano da Einaudi e Feltrinelli. Fu pubblicata nel 1965 grazie alla collaborazione tra l’attivista dei diritti umani Malcolm X, o meglio Elijah Muhammad, e il giornalista afroamericano Alex Haley. Nonostante abbia 55 anni questo testo è ancora modernissimo.
Per esempio per quel che riguarda gli aspetti sociali che hanno fatto nascere e svilupparsi l’islamofobia. E per quanto riguarda l’aspetto razziale è un libro che dimostra che dal 1965, periodo di lotta estrema per i diritti civili dei neri, oggi, nel 2020, la situazione ngli USA non è migliorata. Anzi, il Paese sembra quasi essere tornato nel passato. (o non essersi mai moso da lì).
Abbraccia il tema dell’internazionalismo nero Black Star, Crescent Moon: The Muslim International and Black Freedom Beyond America di Sohail Daulatzai. Il libro è stato pubblicato nel 2012, dopo l’elezione di Obama e avanza anche l’opinione che “avere una faccia nera in un posto così alto non si traduce con la Liberazione dei Neri“. Radicalismo nero e Islam nero si intrecciano nell’arte, nell’attivismo e con le lotte dei movimenti di liberazione in Africa e Asia. L’autore spega anche come molti afroamericani vedano nell’Islam uno strumento di identità e di resistenza.
Being Muslim: A Cultural History of Women of Color in American Islam di Sylvia Chan-Malik è un testo davvero significativo e peculiare perché si concentra sull’attivismo delle donne musulmane, attivismo espresso in vari ambiti,compresa l’arte fotografica, i documentari, la poesia. Being Muslim è uscito nel 2018, traccia una serie di movimenti femminili, del ruolo delle donne nella costruzione di società e identità, fino ad arrivare a parlare dei femminismi neri musulmani.
Infine, altro libro che può aiutare a capire le dinamiche socio-culturali (e di razza) negli USA, ma non solo in quel Paese, è Muslim Cool: Race, Religion and Hip Hop in the United States di Su’ad Abdul Khabeer (2016). La razza, con tutti i suoi rapporti di gerarchia e di incomunicabilità, conta ed esiste, eccome – argomenta l’autore del libro. Il testo parla anche di un’organizzazione no-profit impegnata a Chicago nelle lotte antirazziste, di cultura hip-hop ma anche del movimento Black Lives Matter.
Che poi, alla fin fine è il filo conduttore di tutti i testi in questione.
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