Da oggi, 1 agosto Nairobi e Kigali riprenderanno i voli internazionali. Kenya e Rwanda inizieranno così le attività per l’alta stagione turistica.
La decisione di questi due Paesi – nonostante si continuino a contare casi di COVID-19 – segue quella analoga della Tanzania e del Sud Sudan di giugno. I voli interni in Kenya sono già ripresi il 15 luglio, una quindicina di giorni dopo che il presidente Uhuru Kenyatta aveva annunciato la riapertura graduale.
Per l’ingresso in entrambi i Paesi i passeggeri internazionali dovranno avere un risultato negativo del test COVID-19, ma ci sono altre regole di ingresso che differiscono per i due Paesi. Ad esempio, mentre il Kenya accetterà i risultati dei test prodotti sette giorni prima dell’arrivo, le regole del Ruanda richiedono risultati dei test prodotti 72 ore prima.
Il Kenya inoltre non metterà in quarantena o testerà nuovamente i passeggeri a meno che non siano sintomatici e per accertarlo si baserà principalmente su controlli di temperatura. Kigali, invece, testerà nuovamente tutti i passeggeri all’arrivo e li metterà in quarantena per un giorno in attesa dei risultati.
Anche se non ci si aspetta grandi afflussi i due Paesi dell’Africa orientale hanno deciso di provare a dare respiro all’economia, vista la crisi determinata dal lungo lockdown e dalla chiusura delle attività turistiche per così lungo tempo.
L’aeroporto di Kigali e tutto il personale, da giorni è stati messo in allerta: misure di controllo, pulizia, macchinari, robot ad alta tecnologia per lo screening. Misure adeguate e attente assicura anche l’aeroporto Jomo Kenyatta. I primi voli della Kenya Airways saranno diretti a Londra, Dubai, Addis Ababa, Kigali, Dar es Salaam e Lusaka.
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