Il suo nome è Maryam Umar Maigida, ha 25 anni, è originaria del Nord della Nigeria (Stato di Yobe) e usa l’arte visiva per sfidare gli stereotipi sulle donne.
È per questo – dice – che dipinge nonostante (altro stereotipo) sia un’arte che si ritiene riservata ai maschi. “C’è l’idea che alcuni mestieri siano solo per uomini e che le donne che si avventurano in essi sono destinate a fallire“. Invece lei, che è anche storica dell’arte, ha visto riconoscere il suo talento anche all’estero.
Colori vibranti, spesso tecnica dell’impressionismo, (ma cita anche Jackson Pollock come esempio di stile) i suoi lavori – come lei stessa racconta -“hanno una ragione estetica ma servono anche come mezzo di comunicazione nella società“. Tra i temi “narrati” nei suoi quadri il traffico di bambini, la corruzione, la violenza terroristica. Ma anche la bellezza degli africani, rappresentata nel lavoro “Black is beautiful“, “ci ho messo 3 giorni e 3 notti per realizzarlo“, spiega.
Le sue opere, negli ultimi tempi, sono diventate anche una denuncia delle violenze sessuali, diffusissime e in aumento in Nigeria, anche nei confronti di bambine di pochi mesi, e dunque un mezzo per chiedere giustizia alle vittime di questi orrendi abusi.
Quella che segue è una recente intervista rilasciata a VOA.
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