Mohamed Amin è stato indubbiamente uno dei fotoreporter più affermati al mondo. Fu grazie al suo lavoro (e a quello del giornalista della BBC Michael Buerk) se la grande carestia in Etiopia nel 1984 diventò una notizia globale. Fu lui, ancora, che testimoniò la caduta del regime di Idi Amin in Uganda e quella di Mengistu Haile Mariam in Etiopia. Le sue immagini hanno raccontato la storia dell’Africa nei suoi anni più dificili: quelli delle dittature, della fame e di violenti conflitti.
Qualche anno fa è uscito un documentatio biografico, Mo & Me, che lo racconta, attraverso filmati e la voce del figlio. Prodotto nel 2006, il pluripremiato documentario è ora distribuito (e acquistabile) per la prima volta in formato digitale, steaming e in tutto il mondo su My Movies Africa.
“Siamo entusiasti di lavorare con il servizio di streaming keniota, MyMovies Africa, per mostrare a un pubblico globale la straordinaria storia dell’emergere dell’Africa nel XX secolo vista da mio padre“, ha detto Salim Amin, presidente di Camerapix e della Fondazione Mohammed Amin. “Siamo anche felici che il documentario sia distribuito da Clark e Hampton, uno dei principali aggregatori di contenuti dell’Africa orientale, il cui regista e fondatore, Tony Mwite, era uno studente della Mohamed Amin Foundation“, aggiunge Amin.
Ad oggi, Mo & Me ha vinto 30 premi per il miglior documentario negli Stati Uniti, Canada, India e Africa, incluso il Grand Jury Award al New York International Film Festival. Ѐ stato proiettato alla British Academy of Film and Television Arts (BAFTA), e al Festival di Cannes.
Il film – un’ora e 36 minuti – documenta la vita del fotoreporter di origini kenyote. Un uomo che ha affrontato 28 giorni di torture, è sopravvissuto a bombe e proiettili, ha perso il braccio sinistro durante l’esplosione di un deposito di munizioni in Somalia nella sua ricerca di una storia e ed morto durante un dirottamento aereo di un volo dell’Ethiopian Airlines.
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