In Africa le grandi scimmie perderanno nei prossimi decenni il 90% del loro habitat e, nello specifico, il luogo dove sono nate e si sono riprodotte.
Lo afferma uno studio secondo il quale a togliere uno spazio così rilevante a questi animali che sono i parenti più stretti dell’essere umano, sono una serie di fattori: cambiamenti climatici, deforestazione, continuo incremento della popolazione umana, uso massiccio di aree per coltivazioni. Va ricordato che gorilla, scimpanzè e bonobo sono già da tempo in pericolo di estinzione. Nel 2050, dunque, secondo gli scienziati le grandi scimmie avranno perso il 90% del loro territorio persino nei parchi nazionali e in altre aree protette.
La ricerca è stata condotta da scienziati di quasi 50 Università, Istituti di ricerca e organizzazioni per la conservazione. Secondo quanto riportato dal Guardian, ha analizzato due scenari, quello che prevede azioni per frenare l’aumento del clima, la perdita di habitat e la crescita della popolazione umana, e l’altro che prevede che si farà poco per risolvere queste criticità. Ben poca la differenza che ci sarebbe se si verificherà il primo o il secondo scenario: nel primo caso la perdita di aree sarebbe dell’85% (sempre nel 2050), nel secondo caso del 94%.
Un quadro “devastante”, così lo hanno definito gli studiosi che hanno sottolineato che le scimmie non avranno il tempo di migrare verso aree climaticamente più adatte, considerato che hanno tempi di riproduzione lenti e diete specifiche. Non riescono, dunque, a stare al passo con la velocità con cui stanno perdendo spazi vitali.
La maggior parte delle specie di grandi scimmie – hanno spiegato gli autori della ricerca – preferisce gli habitat di pianura, ma la crisi climatica renderà alcune pianure più calde, più secche e molto meno adatte. “Poiché il cambiamento climatico costringe i diversi tipi di vegetazione a spostarsi essenzialmente verso l’alto, significa che tutti gli animali – non solo le grandi scimmie – che dipendono da particolari tipi di habitat saranno costretti a spostarsi in salita o a estinguersi localmente“, ha affermato Fiona Maisels, della Wildlife Conservation Society e parte del gruppo di ricerca.
Quello che bisognerebbe fare – dicono gli studiosi – è creare nuove aree protette, rispettare quelle che ci sono, fare un buon lavoro di conservazione. Ma anche i consumatori delle nazioni ricche hanno la loro responsabilità. Secondo i ricercatori lo sfruttamento di minerali, di legname e olio di palma sono i principali fattori che causano il decremento della popolazione delle grandi scimmie e del loro habitat. La domanda è: come rinunciare, e chi lo farebbe. al nostro stile di vita per salvare le scimmie?
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