Da quest’anno e ogni 7 luglio si celebrerà la Giornata mondiale della lingua Swahili. Lo hanno deciso le Nazioni Unite che ne hanno dato l’annuncio presso la sede dell’Unesco in Francia.
Un comunicato rilanciato sulla pagina dell’ONU, ovviamente anche in Swahili.
Si tratta della prima lingua africana ad essere riconosciuta dall’ONU e ad avere un proprio giorno di celebrazione. Lo Swahili è anche l’unica lingua africana ad essere stata ufficialmente riconosciuta dall’Unione Africana.
Lo Swahili – conosciuto anche come Kiswahili – è una lingua bantu diffusa in tutta l’Africa orientale e in alcune parti dei Paesi dell’Africa centrale e meridionale. Sono oltre 80 milioni di persone a parlarla ed è lingua ufficiale in Kenya e Tanzania, Ma è anche usata in Uganda, Somalia, Mozambico, Malawi, Rwanda, Burundi, Zambia e Congo. La maggior parte delle persone che la parlano in realtà altre lingue native, ma la utilizzano come lingua franca. E questo anche in Paesi arabi come lo Yemen e l’Oman. E in molte altre parti del mondo, pensiamo solo ai migranti e afrodiscendenti.
La BBC, Voice of America e Deutsche Welle sono alcune delle testate internazionali che pubblicano articoli e mandano in onda trasmissioni radiofoniche o podcast in questa lingua. Una lingua che si può ascoltare cantata, come in alcuni brani di Miriam Makeba, per esempio, e in film popolari come Il Re Leone.
E anche le istituzioni accademiche hanno inserito il Swahili – che ha anche una vasta tradizione scritta, compresa la letteratura e la poesia – come materia di studio: dal Giappone al Messico.
E per chi fosse interessato a fare i primi passi per apprenderla ci sono molti corsi online (questo è solo uno dei tanti). Segno dell’enorme interesse per questa lingua africana.
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