Cosa pensano gli africani di se stessi? Invece di interrogarsi (o dare giudizi partendo spesso da pre-giudizi) sarebbe invece interessante ascoltare le opinioni che arrivano dal Continente.
Ci ha pensato Africa No Filter, in collaborazione con la Commissione dell’Unione africana e l’Agenzia per lo sviluppo dell’Unione Africana-NEPAD (AUDA-NEPAD). Obiettivo di questo progetto è quello di sfidare la narrazione stereotipata sull’Africa e spostare tale narrazione dall’esterno (il resto del mondo) all’interno (l’Africa). Ultimo lavoro di ANF è una ricerca che ha visto coinvolti 4.500 giovani africani – età compresa tra i 18 e i 35 anni – e 9 Paesi. Si tratta di Egitto, Marocco, Ghana, Costa d’Avorio, Nigeria, Kenya, Uganda, Sud Africa e Zimbabwe. Le domande hanno riguardato le relazioni personali e professionali con altri africani, viaggi e trasferimenti all’interno del Continente, informazione. E anche “cosa pensano dell’essere africani”.
Il nome del report è One Africa?. Con il punto interrogativo, appunto. Perché anche il concetto e l’idea di un’Africa unica, in cui si ritrovi quel miliardo e 300 milioni di abitanti, è un azzardo, un’utopia, una falsità.

In qualche misura questo “imbroglio concettuale” è avvalorato proprio dai risultati dell’inchiesta condotta da ANF. Cominciamo da questo: è improbabile che i giovani del Nord Africa facciano amicizia, escano o sposino qualcuno dell’Africa sub-sahariana. Una rivelazione che, già da sola, smonta le narrazioni (o gli ideali) sul panafricanismo e l’integrazione del Continente. Il 69% dei ragazzi egiziani ha dichiarato di non avere amici di altri Paesi africani, il 66% non assumerebbe africani o lavorerebbe con loro, il 60% non vorrebbe trasferirsi in un altro Paese africano per lavoro, e – il dato più sbalorditivo – il 96% non prende in considerazione l’idea di sposare qualcuno di diversa etnia.
Non a caso il concetto dell’essere africani (One Africa) è invece molto sentito nell’Africa sub sahariana – due dati per tutti, la Costa d’Avorio con un 94% e l’Uganda con un 93% – ma non in Nord Africa, dove la percentuale scende al 59% contro l’80% dei cittadini sub-sahariani. In ogni caso la maggior parte dei giovani africani ha una visione positiva del Continente e il 53% non ha opinioni divisive tra africani anglofoni e africani francofoni.
Alta risulta la conoscenza degli altri Paesi: l’82% dei giovani africani ritiene di conoscere abbastanza bene o molto bene il Continente, il 69% afferma di conoscerlo mediamente e il 13% di conoscerlo bene. A livello regionale, il 53% dei nordafricani considera di avere una conoscenza media del Continente.
Un dato interessante – e confortante – è anche quello sulla xenofobia: nonostante altri studi la evidenzino in molti Paesi africani, le interviste di ANF hanno rilevato invece che circa il 70% degli intervistati ha un atteggiamento positivo nei confronti delle persone provenienti da altre parti dell’Africa che vivono nel loro Paese. È interessante notare che, nonostante la xenofobia sia considerata un problema in Sudafrica, il 62% degli intervistati ha espresso invece opinioni positive sugli africani di altri Paesi.
Il rapporto ha anche esaminato il tipo di storie sull’Africa o sui rispettivi Paesi che i giovani africani ascoltano, specialmente sui social media. Il 31% ha dichiarato di essersi imbattuto perlopiù in storie e narrazioni negative. il 24% ha sentito molto poco di altri Paesi africani mentre Il 39% ha ascoltato storie positive sul resto del Continente. E tra queste quella più frequente è che altri Paesi africani sono aperti e amichevoli e offrono opportunità economiche.
I giovani intervistati hanno manifestato una grande curiosità nel saperne di più sul loro Continente, magari attraverso i viaggi. La maggior parte di quelli dell’Africa sub-sahariana (61%) ha affermato che vorrebbe viaggiare in altri Paesi del Continente, il 28% dei nordafricani preferisce viaggiare altrove. Il 37% degli intervistati sub-sahariani si è recato in un altro Paese africano (il 57% ha dichiarato di non poterlo fare per mancanza di denaro), il 78% dei nordafricani non ha mai viaggiato in un altro Paese africano.
Un dato che sembra implicare – si afferma a latere del progetto – che i giovani in Nord Africa sono più isolati e disconnessi dal resto del Continente rispetto ai giovani dell’Africa subsahariana.
L’identità africana, il panafricanismo, dunque, sono elementi molto forti nei giovani a Sud del Sahara. Ma l’integrazione e l’unità del Continente – auspicata anche a livello economico con l’AfCFTA, Area di libero scambio continentale africana – non sembra interessare ed ha un minore impatto nella gioventù nordafricana che guarda invece all’Europa e al resto del mondo e si sente in qualche modo staccata dal Continente a cui sembra appartenere solo geograficamente.
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